Usability Test: meglio un’analisi qualitativa o quantitativa?

31 ago 20
marketing research in un usability test

Se sei un appassionato di user experience, web o graphic design o se stai gestendo/sei proprietario di un sito web o e-commerce, potresti esserti imbattuto nel termine usability test. Se ti sei chiesto di cosa si tratta sei nel posto giusto. In quest’articolo vedremo assieme cos’è e cosa significa fare un test di usabilità ma soprattutto esploreremo i 2 macro-mondi in cui si suddivide: i test di tipo qualitativo e quelli di tipo quantitativo.

Usability Test: che cosa sono e a cosa servono?

Test di usabilità: definizione

I test di usabilità comprendono tutte le attività di osservazione diretta dell’interazione tra un utente e un servizio digitale. Coinvolgono un partecipante, chiamato tester, il quale è invitato a portare a termine alcuni compiti utilizzando l’interfaccia on/offline oggetto di analisi. Non è tutto. Di user-test ce ne sono di diverse tipologie a seconda dell’obiettivo di ottimizzazione che ti poni. Nelle prossime righe vedremo assieme 2 macro-categorie in cui si distingue la ricerca dell’esperienza utente.

Esempio di Usability Test

Partiamo da una cosa semplice: devi testare il tuo e-commerce nuovo di zecca. Ecco qui la lista della spesa per il tuo user-test:

  • Per prima cosa hai bisogno di un luogo dove condurre i test possibilmente con una scrivania, un pc ed una connessione. Necessiti di un campione di utenti a target del servizio/prodotto che vendi online; devi quindi procedere al loro recruiting.
  • Calendarizza le sessioni di test e ricordati di programmare quelle nello stesso giorno ad un orario abbastanza comodo tra una sessione e l’altra.
  • Redigi un’esperienza utente scritta da far leggere ai tester con 1 o più task da portare a termine.
  • Prepara un’intervista semi-strutturata da sottoporre ai partecipanti.
  • Se non sei un esperto concentra l’analisi su pochi elementi: l’homepage, le pagine prodotto o il carrello della spesa. Allo stesso modo, fai parlare i tuoi partecipanti a voce alta e se puoi, registra lo schermo durante la loro navigazione.
  • Analizza i dati definendo delle metriche a priori: % di successo delle task, % di abbandono, etc…

Questo è un esempio di usability test molto molto semplice. A seconda della tua esperienza o se esternalizzi il servizio di testing potrai condurre ricerche decisamente più complesse ed approfondite.

esempio di usability test

UX Research: perché è importante testare il proprio sito web o e-commerce?

In questo caso la risposta è (dovrebbe essere) scontata. Qualsiasi prodotto o servizio realizzato ed immesso sul mercato, B2B o B2C che sia, digitale o meno, viene realizzato per il suo fruitore finale.

Quindi anche il tuo e-commerce, non dovrebbe essere costruito (solo) per le tue esigenze di vendita e di profitto, ma anche e soprattutto per soddisfare i bisogni reali dei tuoi consumatori online. Quest’ultimi, nella stra-maggioranza dei casi sono persone comuni che non possiedono skill particolari in ambito digital. Inoltre hanno il desiderio di vivere un’esperienza d’acquisto che sia appagante non solo dal lato utilitaristico (il mero acquisto del tuo prodotto/servizio), ma anche esperienziale ed emozionale.

Di solito, anche se ti affidi ad un bravissimo designer, non potrà mai conoscere tutte le diverse sfaccettature di carattere psico-socio-culturale delle tue buyer personas (archetipi dei tuoi clienti ideali) necessarie per creare un sito web efficace ed efficiente sotto tutti i punti di vista.

Il protagonista del tuo e-commerce è sempre stato solo uno: il tuo utente. Una ricerca in usabilità ti permette di indagare direttamente il comportamento dell’attore principale della tua piattaforma online, scoprendo flussi di navigazione, ostacoli e opportunità che il solo designer, con il suo bagaglio di esperienza, non può conoscere a priori.

Test di usabilità qualitativo Vs Test di usabilità quantitativo

Esistono 2 categorie di user-test che puoi condurre:

  • Test qualitativi
  • Test quantitativi

Test qualitativi

Un test qualitativo è in grado di scovare le lacune di usabilità attraverso una metodologia utenti-centrica e l’osservazione partecipante del ricercatore.

Il facilitatore, ovvero colui in grado di condurre ed analizzare l’output del test, può avvalersi di strumenti di registrazione ed analisi della navigazione, del comportamento visivo (eye tracking) e di biofeedback. In quest’ultimo caso, il test qualitativo viene definito anche test di neuromarketing. Viene utilizzato un numero limitato di partecipanti (da 5 a 8 tester) e serve a indirizzare i designers verso la corretta strada di sviluppo della piattaforma.

Test quantitativi

Si tratta di test che consistono nell’inclusione di una o più metriche in grado di definire facile/difficile da comprendere l’utilizzo dell’interfaccia, oppure migliore/peggiore rispetto al design precedente. Si utilizza un campione di utenti decisamente più ampio (sicuramente superiore ai 30 partecipanti). Tra i più famosi troviamo sicuramente l’A/B testing, che permette di scegliere con una buona affidabilità statistica quale sia la versione migliore del sito (versione A – originale, oppure B – modificata).

A/B test nell'usability test

Come scegliere il test di usabilità?

Dipende dai tuoi obiettivi e dalla fase di progettazione in cui si trova la tua piattaforma.

Usability test qualitativi

I test qualitativi rispondono a domande del tipo PERCHE’ i miei utenti:

  • non sono riusciti a portare a termine l’acquisto?
  • escono dal carrello della spesa?
  • non cliccano su questa CTA?

Sono tutte domande che prevendono una risposta che informi il designer circa i problemi rilevati e di conseguenza, le soluzioni da adottare per aumentare il tasso di conversione e di coinvolgimento (user experience) della piattaforma. Vengono definiti test sommativi e formativi.

Si tratta di test molto flessibili che possono essere condotti in tutte le fasi di progettazione ma i cui risultati difficilmente sono replicabili in altri progetti a meno che non si conduca uno studio di larga scala.

Usability test quantitativi

I test quantitativi rispondono invece a QUANTI utenti:

  • hanno lasciato la pagina senza compiete nessuna azione nel sito?
  • si sono soffermati sulla scheda prodotto?
  • hanno compilato il form di contatto?

Sono ricerche utente molto rigide che necessitano di un progetto concreto, già pubblicato o comunque operativo, per poter essere realizzate. Test di usabilità di questo tipo valutano l’usabilità generale di un sito web anche rispetto alla concorrenza. Vengono anche definiti test sommativi. I risultati in questo caso possono essere replicati in altri progetti.

Usability test: principali differenze tra analisi qualitativa e quantitativa

Uno studio di design qualitativo differisce molto da uno studio di tipo quantitativo per metodologia di lavoro, analisi e dati raccolti, tuttavia non devono essere considerati sostitutivi l’uno dell’altro ma l’applicazione di entrambi consente di avere una visione a 360° della propria interfaccia.

Nella tabella che segue, un sunto di quanto descritto finora circa le principali differenze tra i 2 metodi di lavoro:

usability test: differenze tra analisi qualitativa e analisi quantitativa

Infine un appunto.

Condurre un test di usabilità non si impara dall’oggi al domani e servono competenze acquisibili con lo studio e l’esperienza per evitare di sprecare il proprio tempo. Il rischio di “buttarsi” prematuramente nella conduzione di usability test aumenta in maniera significativa il rischio di incorrere nella raccolta di quelli che nel settore testing vengono definiti muddy data; dati sporchi, qualitativamente scarsi e di difficile interpretazione. Questi dati possono portare a soluzioni sbagliate e compromettere l’interno progetto.

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Test di usabilità e analisi esperta:

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