WebDesign e NeuroWebDesign: facciamo chiarezza

31 lug 20

Per chi di voi non conosca cos’è o meglio chi è un Web Designer tranquilli, parto dall’inizio.

Web design significa, letteralmente, progettare siti web. Si tratta questa di una definizione molto generale che non rispecchia minimamente tutte le competenze e le abilità che deve possedere il professionista che si occupa della progettazione di un’interfaccia. Nel corso delle prossime righe il mio compito sarà di presentarti le differenze in termini di competenze e discipline toccate, tra la figura del Web Designer e quella del Neuro-Web Designer.

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UX & UI designer: qual è la differenza?

Innanzitutto UX/UI sono 2 acronimi inglesi che stanno per: User Experience e User Interface. Devi sapere che in base a quanto è strutturata l’azienda e alle caratteristiche del singolo progetto, il ruolo del web designer può suddividersi ulteriormente tra UX e UI Designer:

  • UX Designer: si occupa di garantire un sito semplice da usare e orientato alle necessità dell’utente, ma che allo stesso tempo rispetti gli obiettivi per cui è stata creata la piattaforma. Molto semplicemente è il responsabile dell’esperienza d’uso che l’utente ha durante la navigazione.
  • UI Designer: è l’anima visual del progetto. Ha il compito di creare un’interfaccia che trasmetta fiducia e che rispecchi la brand identity aziendale. Il suo scopo è di guidare senza ostacoli l’utente all’obiettivo per cui il sito è stato costruito.
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Sottolineo che stiamo parlando di sfumature. Le competenze tra UX/UI designer sono molto sottili e talvolta i ruoli si mescolano facilmente. Una figura a parte e che si differenzia notevolmente dalle due appena descritte è l’UX Researcher a cui rimando all’articolo dedicato per approfondimenti.

NeuroWebDesign: una marcia in più

C’è un filo conduttore che accompagna i professionisti sinora citati: LA RAGIONE.

Nel prendere una decisione in merito alla progettazione, il web designer si basa innanzitutto sulla propria esperienza e sulle indicazioni fornite dal committente del progetto. Nell’analisi di un sito utilizza prevalentemente software quali: Google Analytics, Hotjar, Mouseflow, etc.. Questi software sono in grado di spiegare il come, dove e quando una determinata azione è avvenuta in un sito. Ad esempio; se cliccate sul bottone “Richiedi la tua analisi di Neuromarketing” nel nostro sito web, grazie alle Analytics e ai recordings di Hotjar/Mouseflow possiamo sapere quali pagine hai visitato per arrivare al click sulla CTA (Call-to-action), come ti sei mosso con il mouse e quando/dove hai deciso di procedere alla richiesta. Si tratta in ogni caso di azioni logiche, premeditate e che hai quindi già razionalizzato.

Neuromarketing e NeuroWebDesign: dalla teoria alla pratica

Non noti che manca una parte del percorso decisionale? Forse la più importante. Manca il perché.

Perché hai deciso di cliccare il bottone “Richiedi la tua analisi di Neuromarketing”?

Ecco a questa domanda risponde un’analisi di NeuroWebDesign, tramite cui si va ad indagare il comportamento dell’utente in risposta alla navigazione in un sito. Benvenuto nel mondo dell’analisi dei comportamenti inconsci, delle leve di persuasione e del neuromarketing.

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NeuroWebDesign: un approccio multi-disciplinare

Il NeuroWebDesign è una disciplina che fonde:

  • Neuroscienze: lo studio scientifico del sistema nervoso. A queste si allacciano le neuroscienze cognitive che studiano il rapporto mente/cervello. Grazie a particolari strumenti quali: elettroencefalogramma (EEG) e galvanic-skin-response (GSR), siamo in grado di comprendere se un utente è attratto o meno dalla visualizzazione di un elemento del sito. Grazie all’eye tracking (tecnologia che monitora il movimento oculare) possiamo conoscere se il click sul bottone è stato indotto da una particolare immagine contenuta nella piattaforma o dalla lettura di una parola chiave o frase persuasiva.
  • Psicologia: studia i fenomeni propri del meccanismo mentale e affettivo. Leve di persuasione e bias cognitivi sono il nostro “pane quotidiano” quando andiamo a progettare/analizzare un sito web.
  • User Experience: quello che una persona prova utilizzando un prodotto, sistema o servizio. Una UX coinvolgente è il risultato finale dell’applicazione del NeuroWebDesign.
  • Neuromarketing: la fusione tra neuroscienze e marketing. Indaga il comportamento di una persona in risposta ad uno stimolo di marketing. In poche parole, è il nostro lavoro ed il sito/video/packaging nella fattispecie rappresenta lo stimolo.

Da leggere: Neuromarketing e processi decisionali

Ecco, a grandi linee ti ho spiegato le differenze sostanziali che sussistono tra Web Design e NeuroWebDesign. Non è facile destreggiarsi nella giungla delle professioni legate al web anche perchè molte volte alcuni se le inventano di sana pianta. L’ambiente di LinkedIn ne è invaso. Se vuoi divertirti a (non) trovare la tua professione digitale ti re-invio al sito “Generatore di qualifiche per il web“, una simpatica ed ironica piattaforma che a random ti propone tutti i lavori che (non) esistono nel settore digitale.

Buon divertimento!

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